La presentazione. Livorno a Empoli per chiudere l'anno con dignità

28.12.2019 18:09 di  Luca Aprea  Twitter:    vedi letture
La presentazione. Livorno a Empoli per chiudere l'anno con dignità

Livorno – Salvare il salvabile e salutare questo 2019 cercando di limitare i danni. Il Livorno, desolatamente sempre più ultimo, chiude questo disgraziatissimo girone di andata al “Castellani” di Empoli per il secondo derby di questa stagione. L'umiliante sconfitta di Santo Stefano contro il Pescara, con gli amaranto incapaci di qualsivoglia reazione dopo il doppio svantaggio, ha fatto rotolare le ultime teste nei quadri societari, il presidente Aldo Spinelli, che ha osservato personalmente la barca andare alla deriva, ha ripreso in mano il timone e ha “cacciato” il ds Signorelli e il dg Milli. Se si considera l'esonero di Breda un'implicita dichiarazione di ammissione di colpa: a luglio è stato sbagliato praticamente tutto.

In casa degli Azzurri, anch'essi in preda a una crisi di risultati e dove tira aria di contestazione, il Livorno prima dei punti dovrà cercare a tutti i costi di ritrovare se stesso. Poi la sosta e, soprattutto, il mercato di gennaio, dovranno provare a porre rimedio alla profonda crisi che ci ha trascinato all'inferno. A Empoli l'emergenza sarà parzialmente attenuata: out lo squalificato Gonnelli Tramezzani recupera Di Gennaro e Marsura. Dal punto di vista tattico attenzione al passaggio alla difesa a quattro come nella seconda parte della gara col Pescara. E proprio rispetto alla partita con gli abruzzesi qualcosa potrebbe cambiare con Mazzeo e Morganella che potrebbero accomodarsi in panchina. In casa empolese, dove ancora si schiuma rabbia per il clamoroso “gol fantasma” non visto nella gara persa a Cosenza, mister Muzzi opterà per un 4312 con il tandem formato da La Gumina e Mancuso in attacco.

Fischio di inizio domenica sera alle ore 21. Poi, vada come vada, rompete le righe e, per almeno una ventina di giorni, tutti a schiarirsi le idee. Alla ripresa qualcuno saluterà, altri – si spera- arriveranno. Serve una ventata di aria nuova.