Livorno, Fernandez: "Nessuno sa la situazione sui trofei, ecco i documenti"

08.07.2022 19:35 di  Lorenzo Palma  Twitter:    vedi letture
Protti e Fernandez
Protti e Fernandez
© foto di Lorenzo Palma per Amaranta.it

Livorno – Nel pomeriggio di oggi, 8 luglio, nella sede di via della Gherardesca del club Mario Magnozzi c’è stata una premiazione da parte del presidente Fernandez di alcuni volti storici del club e dell’ambiente amaranto come Gianni Palumbo e Igor Protti che ha dichiarato: “Voglio ringraziare Fernandez che come sapete è stato il mio primo presidente quando sono arrivato a Livorno nel lontano 1985, è sempre un piacere ritrovare gente come voi del club che praticamente ci conosciamo da tanti anni. Adesso stiamo provando di fare del nostro meglio per provare a riportare il Livorno in una categoria…decente. La cosa più importante sarebbe ritornare nei professionisti nel giro di pochi anni. Non voglio poi fare nomi però noi siamo un gruppo di lavoro che è entrato l’anno scorso in una situazione che ci aveva portati ad affogare. Questo gruppo di lavoro sta cercando di salvare una società che stava affogando, capisco la rabbia di non essere riusciti a centrare l’obbiettivo però credo che quantomeno quelli che hanno fatto e stanno cercando di fare qualcosa meritino il rispetto di chi sta cercando di salvare qualcuno che stava affogando, è come se i miei familiari se la prendessero col bagnino che mi sta salvando invece di chi ha cercato di affogarmi. Questo mi piacerebbe che non fosse mai dimenticato, con le critiche giuste, sicuramente abbiamo sbagliato ma per quanto mi riguarda facciamo le cose con il massimo impegno per il Livorno, per la città e per le persone che ci tengono come voi.” Aggiunge poi il presidente onorario del Livorno Fernandez: “La promozione ce la saremmo meritata però può darsi che ora con queste ultime cose…”. Conclude poi Protti: “Sarebbe una promozione e non un ripescaggio perché ci ridanno qualcosa che ci hanno tolto, come quando siamo andati in Coppa UEFA”.

Al momento della premiazione di Piero Mazzoni, storico volto dell’ambiente amaranto e colui che insieme a Fernandez nel 1982 si occupò del salvataggio dei trofei del Livorno, il presidente Fernandez vuole fare chiarezza sulla situazione attuale dei trofei amaranto in seguito agli avvenimenti degli ultimi due anni: “Tutti ne parlano ma nessuno sa come sta la situazione. Io ho qui i documenti, nel mese di ottobre dell’anno scorso scrissi al Livorno, a Gherlone, dicendo di essere disponibile a dare 3000 € per comprare l’armadio dei trofei. C’è stata una lunghissima trattativa e a settembre 2021 mi scrive e mi comunica la sua disponibilità a consegnarmi i trofei e le coppe vinte prima del 1987 attualmente nella sede di via dell’Indipendenza e di accordarmi telefonicamente col signor Bini per ritirarle. Sono andato da Bini che però si è trasformato in un nulla di fatto e la porta mi è stata chiusa. Ho scritto in seguito al dottor Ferrara che è un liquidatore che rifiuta l’offerta di 3000 € e dice che sarà il tribunale fallimentare che se ne occuperà. Tramite il mio avvocato ho già contattato il dottor Dario Gamucci, liquidatore, che sta intervenendo presso il tribunale in modo che io possa avere le cose fino al 1987 e quelle dopo si vedrà. Volevo precisare la realtà per far sapere che ho fatto e sto facendo l’impossibile per restituire al Livorno e alla città questi trofei. Nel 1982 il Livorno fallì e andò all’asta e dissi di andare a comprare queste cose in tribunale e consegnai a Piero Mazzoni un assegno da 700mila lire che lui depositò. Questo materiale è già mio perché lo ho già preso nel 1982 e Mazzoni è qui a testimoniarlo perché fu lui a portare l’assegno.” Prosegue poi Mazzoni: “Dopo un primo tentativo andato a vuoto col signor Del Chicca e noi quasi con le lacrime agli occhi dicevamo che questa era roba degli sportivi fino a che un bel giorno nella riunione al centro di coordinamento di cui all’epoca ero segretario, eravamo 26 club con 5000 iscritti, arrivò Mario Lenti che rappresentava il Campanile e mi diede la notizia dell’assegno che avrei poi portato.” Conclude quindi Fernandez: “Queste cose sono già nostre e non si riescono ad avere e devo dire che da questa cosa sono rimasto molto disturbato quando ha il portone di via indipendenza non mi è stato aperto, oggi abbiamo chiarito che quel materiale è nostro”.