Serie D. Livorno-Orvietana, le pagelle degli Amaranto

20.12.2023 23:36 di  Gianluca Andreuccetti   vedi letture
Alessandro Cesarini
Alessandro Cesarini
© foto di Nicola Ricci, Amaranta.it

Livorno – Se è vero come è vero che una telefonata allunga la vita come diceva una famosissima pubblicità televisiva di un bel tempo andato, è altrettanto vero che una vittoria, pur di stretta misura e non particolarmente convincente, consente a mister Giancarlo Favarin di conservare ben salda la guida tecnica della panchina amaranto e di guardare con un pizzico di serenità in più alla rimodulazione della squadra in funzione dei prossimi movimenti di mercato e alla ripresa del campionato, prevista per domenica 7 gennaio allo Stadio Armando Picchi contro il Poggibonsi di Stefano Calderini.

Qui di seguito vi proponiamo le nostre pagelle, relativamente alla partita di oggi:

Biagini. Cerca quasi sempre Tanasa per favorire l’impostazione del gioco dal basso, risultando prevedibile e penalizzando i suoi compagni di reparto: non dimostra particolare sicurezza nelle rarissime occasioni in cui è impegnato. Voto: 5,5.  

Fancelli. Nella partita del dentro o fuori, il tecnico lascia in panchina Ronchi e tiene Bassini fuori dalla lista dei convocati: la prestazione non è delle migliori, ma la scelta fatta è un segnale forte in vista del prosieguo del campionato. Voto: 6.

Brenna. Guida con sicurezza la difesa verso il quarto clean sheet stagionale: il gol contro il Cenaia è sembrato essere il punto di svolta della sua stagione. Voto: 6,5.

Savshak. Il rebus del classe 2005 da mandare in campo oggi lo favorisce: se la cava con ardore in una linea difensiva in cui il più anziano ha appena 25 anni. Voto: 6,5.

Camara. Da esterno destro che è, sta subendo una metamorfosi in tappabuchi quasi a tutto campo: la preoccupazione è che non riesca a gestire le energie nel migliore dei modi e termini l’incontro in apnea, ma finché gioca così non gli si può dire niente. Voto: 7.

Nardi. Le partite sporche non sono il suo pane, siamo sicuri che si troverà meglio nelle categorie superiori: alterna giocate più efficaci a giocate meno efficaci, provando a far valere le sue qualità. Voto: 6.

(48' st Menga. Entra per supportare Cori nei minuti finali. Senza voto)

Tanasa. Ha qualità e si vede, sa fare le due fasi e si vede: il mercato ci dirà se è lui il regista scelto dalla società per provare a vincere il campionato. Ha il torto di tenere troppo basso il baricentro della squadra. Voto: 6.

Giordani. Entra in campo e, dopo pochissimi minuti, compie un movimento inconsulto, che lo porta a evitare un fallo laterale, lasciando la sensazione che i postumi del movimento condizionino il prosieguo della gara: fatica maledettamente a trovare una sua posizione in campo, sia con Cesarini sul rettangolo di gioco sia con Sabattini al suo posto. Voto: 5,5.

(50' st Luci. Entra da capitano, semplicemente per spezzare la continuità del gioco avversario. Senza voto).

Carcani. Parte con grande entusiasmo, poi rallenta perché si accorge di non avere sufficienti riferimenti spazio temporali: è il prezzo che si paga, debuttando in una squadra nuova. Voto: 6.

Cesarini. Gli si chiede di essere decisivo e oggi lo è stato con un gol che ha sancito la sconfitta dell’Orvietana, ma la distanza dal trequartista devastante di inizio campionato rimane siderale. Voto: 6,5.

(15' st Sabattini. Per Favarin, è il primo cambio del centrocampo e, a livello di gerarchie, non sembra poter crescere sotto questo punto di vista: cerca di interpretare il suo ruolo al meglio, portando scompiglio nella metà campo avversaria e creando l’occasione più nitida della seconda frazione di gioco, appena quattro minuti dopo il suo ingresso in campo. Voto: 6,5).

Luis Henrique. Quando c’è da sgomitare o da sporcare un pallone, non si sottrae mai: sta diventando un insostituibile, ma non è detto che sia un buon segno per i progetti della squadra. Voto: 6. 

(15' st Cori. È uno dei pretoriani a cui il tecnico ha voluto affidarsi sentendosi in difficoltà: sgomita con qualità e tiene alta la squadra. Voto: 6).

All. Favarin. Nella partita del dentro o fuori che può valere una stagione per lui e per la sua panchina, il tecnico amaranto si ricorda che può schierare cinque quote e che la scelta del portiere può ritenersi una variabile indipendente rispetto alla scelta del terzino: meglio tardi che mai, direbbe qualcuno. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma prestazioni come quella di oggi, evidentemente, non lasciano immaginare la vittoria del campionato, sebbene consentano di prendere tempo e di continuare ad allenare la squadra con un pizzico di serenità in più in vista di un 2024 da vivere tutto d’un fiato. Schierare Tanasa in una posizione così arretrata rischia di abbassare oltremisura il baricentro della squadra con tutti i rischi che ne conseguono. Ciononostante, il tecnico delle cinque promozioni dalla Serie D alla Serie C (Castelnuovo Garfagnana, Lucchese, Venezia, Fidelis Andria e Venezia) merita fiducia per quanto mostrato fino ad ora: i campionati non si vincono a Natale. Voto: 6,5.

Le pagelle dell’Orvietana

Marricchi 6,5; Caravaggi 5 (30' st Ciavaglia sv), Ricci 6 (25' st Greco 5,5), Congiu 5, Siciliano 5,5; Manoni 6, Orchi 6,5, Mafoulou 6 (30' st Santi sv), Lorenzini 5 (33' st Gomes sv); Marsili 5, Stampete 5,5 (25' st Fabri 5,5). All. Rizzolo 6