A un passo dall’abisso

11.10.2020 15:45 di  David Mosseri  Twitter:    vedi letture
A un passo dall’abisso

Livorno – L’abisso è dietro l’angolo. Così vicino da poterlo quasi scorgere. Così vicino da sembrare impossibile. Eppure è così, chi l’avrebbe mai detto che dopo vent’anni di solidità economica, tanto da essere presi spesso ad esempio di virtuosità, il futuro amaranto nel giro di pochi mesi sarebbe rimasto appeso a un filo? Un filo sottilissimo, che dà poche speranze. Chi l’avrebbe mai detto che dopo tanti anni ai vertici del calcio, con tre promozioni in Serie A, ora il Livorno rischia di sparire? O forse era prevedibile? O forse era logico? Perché capitato in tante altre piazze quando un patron decide di lasciare (nel caso specifico perché spinto a furor di popolo a farlo, chiariamolo bene) e dietro di lui non rimane nulla. O almeno nulla di importante, nulla di convincente.

Vent’anni con un Livorno sempre protagonista, certo spesso con la rabbia della tifoseria per mercati al risparmio, per scelte sbagliate, ma sempre comunque, ci teniamo a sottolinearlo, da protagonista. Eppure l’odio verso Aldo Spinelli continua, l’odio verso un uomo che ci ha comunque permesso di vivere emozioni uniche. L’odio verso un uomo che forse, ancora una volta, certo l’ultima, può salvarci. Non è certo obbligato a farlo, ma sappiamo che in cuor suo vuole bene a Livorno e al Livorno. Non potrebbe essere altrimenti perché vi ha dedicato molto della sua esistenza. E allora poniamoci la domanda fondamentale perché non c’è molto tempo per farsene altre: perché? Perché tutto questo odio verso un uomo che sicuramente ha fatto i suoi errori ma che ha garantito anche anni di solidità e gioia quando altre società si scioglievano come neve al sole. Perché accanirsi? Dove ci sta portando l’averlo cacciato in questo modo? Dove ci porterà continuare a insultarlo? Ci permettiamo di dire da nessuna parte.

Ci fosse stata un’alternativa decisa, solida, credibile, con un progetto serio saremmo stati i primi ad esultare, consci che comunque i cicli finiscono. Ma ad ora l’unica cosa che si intravede è la fine del calcio di un certo livello a Livorno.

Stiamo dicendo cose scomode? Tanti lo penseranno, certamente, ma ci interessa molto poco.

Restiamo uniti allora, pensiamo al bene del Livorno. E se sarà Spinelli a salvarlo, dovremmo solo ringraziarlo, lo ripetiamo per l’ultima volta, non è obbligato a farlo.

Riflettiamo bene su tutto, dunque, l’abisso si avvicina.