Protti: "Ripartiti da zero. Acquisita la giusta mentalità"

05.12.2016 20:09 di  Federico Bimbi  Twitter:    vedi letture
Protti: "Ripartiti da zero. Acquisita la giusta mentalità"
© foto di AS Livorno Calcio s.r.l

Tirrenia – Piacenza nelle menti dei tifosi del Livorno evoca un ricordo intatto ed indelebile. La Serie A dopo 55 anni. E forse è un caso, o forse no, ma proprio nella settimana che precede la sfida infrasettimanale agli emiliani, parla il protagonista di quell’epopea amaranto, oggi all’interno dell’organigramma tecnico della società, ovvero Igor Protti, in qualità proprio di club manager. Ma il Signore delle Reti si è completamente calato in questa nuova veste e le parole spese sono quasi esclusivamente dedicate alla situazione attuale di questa squadra. “Siamo partiti con qualche difficoltà – ha aperto Protti -, abbiamo avuto molti infortuni che ci hanno un po’ bloccato. Inoltre, era necessario conoscere la categoria ed avere la giusta mentalità. Oggi, con il lavoro, abbiamo preso coscienza della nostra forza, ma dovremo sempre rispettare qualsiasi avversario avremo davanti. L’Alessandria sta facendo un campionato davvero importante - ha aggiunto, parlando della capolista del Girone A -, tuttavia noi non dobbiamo pensarci, ma dovremo solo concentrarci su noi stessi cercando di fare il meglio possibile”. Successivamente, Protti ha parlato della squadra affermando di aver notato un cambiamento di mentalità, e vede anche una partita della svolta in tutto ciò: “Inizialmente vedevo negli occhi di molti ragazzi la delusione delle due retrocessioni. Pian piano, grazie a Foscarini, abbiamo messo da parte la paura di perdere perché, per fare un campionato di questo genere, occorre avere la mentalità vincente. E, la partita con il Prato, a mio avviso, ha rappresentato la svolta”. Infine, per chiudere, il club manager del Livorno si è espresso sulla differenza tra questa Lega Pro e quella in cui giocava lo stesso Igor: “Oggi le squadre sono molto giovani, prima c’era maggiore competitività. Più squadre lottavano per salire di categoria e te la dovevi sudare anche con chi doveva salvarsi…”.