Quarto tempo. Quei maledetti 25 metri

12.03.2017 12:49 di  Emilio Guardavilla  Twitter:    vedi letture
Quarto tempo. Quei maledetti 25 metri
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© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com

Arezzo. Lo stadio Città di Arezzo si conferma campo tabù per il Livorno e anche questa volta, i risultati positivi si contano su una mano, ci lascia le penne. Una sconfitta di misura che ci affonda ancor di più nella crisi di risultati già in atto, ma che di certo non fa gridare allo scandalo. L’Arezzo ha fatto due tiri in porta e uno, da cineteca, l’ha buttato dentro. Il Livorno, con determinazione e carattere, di gioco ne ha macinato tanto ma in porta non ci ha mai tirato.

Foscarini, bontà sua, le sta provando di tutte per far fronte alla strage cui è sottoposta la sua rosa e mettere insieme un undici in grado di mordere. Nonostante tutta la sua esperienza e la sua volontà, da quell'infausto 29 gennaio in cui ha iniziato a perdere uomini come mosche, non ce la fa. Il mister non fa un dramma per aver perso il terzo posto in classifica e neanche per la sconfitta. Riconosce i miglioramenti fatti rispetto al passato recente ma non si fa una ragione della sterilità offensiva dalla quale ormai siamo afflitti da 375 minuti di gara. – “Dobbiamo lavorare per migliorare negli ultimi 20-25 metri”.

Iacopo Galli ha fatto il pendolino sulla fascia sinistra, dalle sue scorribande sono partite molte iniziative che però si sono spente in zona tiro. –“Abbiamo fatto la nostra partita, con molta più cattiveria rispetto alle precedenti. Abbiamo messo in difficoltà una buona squadra ma loro hanno trovato il gol dell’anno e noi no”.