Apertis verbis

27.07.2020 23:39 di  David Mosseri  Twitter:    vedi letture
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Livorno – Penultima sofferenza del campionato per gli amaranto che perdono a Pescara, 1 a 0, contro una squadra costruita per il salto di categoria e con l’obiettivo minimo dei playoff, che poi si è persa incredibilmente per strada.

La partita, che come tante altre, ultimamente, non rivestiva per il Livorno alcuna importanza, è stata una ulteriore occasione di esperienza a un certo livello per i giovani provenienti dalla Primavera amaranto. Ragazzi ormai schierati giustamente con continuità da mister Filippini negli ultimi impegni di questa tragica serie cadetta.

A parte la curiosità di vedere all’opera qualche prospetto che possa tornare utile per l’anno prossimo, tutta l’attenzione della tifoseria amaranto è indirizzata verso la trattativa di acquisizione della società di Spinelli da parte dell’imprenditore ispano-argentino, trapiantato in Svizzera, Jose Manuel Fernandez.

Trattativa che parrebbe, il condizionale è d’obbligo – dati i trascorsi dei vari soggetti per i quali in questi anni si sono susseguite voci vere o presunte per un interesse verso la società di via Indipendenza – procedere rapidamente verso una svolta positiva con un incontro decisivo fissato a Genova mercoledì 29 luglio negli uffici del gruppo Spinelli.

La città non può che guardare a queste e ad altre eventuali trattative con un briciolo di speranza ma anche con tanta stanchezza. Acclarato che il ciclo Spinelli a Livorno si è definitivamente concluso dopo questa annata, c’è bisogno come il pane di ritrovare l’entusiasmo. C’è bisogno che lo stadio Armando Picchi, quando la fine di questa maledetta pandemia lo permetterà, torni a riempirsi, a credere in un progetto serio e a sognare altre categorie, altri momenti.

Quello che pretendiamo è un progetto serio, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Un programma che preveda una soluzione definitiva per un centro di allenamento all’altezza, che preveda finalmente un’idea concreta per un nuovo stadio di proprietà, che preveda lo sviluppo del settore giovanile, che preveda, infine, un mercato e una squadra all’altezza, non per forza subito vincente ma capace di lottare e farci sentire orgogliosi.

Una speranza che deve essere anche un monito per eventuali avventurieri che vogliano farsi pubblicità sulla pelle del Livorno. Questa società è gloriosa, ha una storia importante, una tifoseria appassionata e questo momento no che si sta vivendo è solo, appunto, un momento di una storia centenaria. E se come accaduto più volte in altre piazze annuseremo qualcosa che non quadra non esiteremo a segnalarlo. Perché l’amore è cieco e il nostro amore per i colori amaranto viene prima di tutto.