Crederci se la matematica lo consente

19.03.2024 11:37 di  Marco Ceccarini   vedi letture
Protti e Lucarelli
Protti e Lucarelli
© foto di Amaranta.it

Livorno – Adesso è dura, non ci sono dubbi. Ma non impossibile. La sconfitta sul campo del Folgav ha complicato il cammino del Livorno in modo evidente. Eppure alzare bandiera bianca in questo momento sarebbe sbagliato. Non perché dobbiamo illuderci o credere nelle favole, questo mai, ma perché l’essenza dello sport, quindi anche del calcio, è crederci sempre, fino in fondo, fino a quando la matematica non ti esclude.

La sconfitta subita in modo meritato sul campo della squadra sinergica che unisce le forze di Follonica e Gavorrano, che non a caso è prima in classifica, ha complicato maledettamente le cose. La Serie C si è allontanata. Ma l’ultima parola non è ancora detta. Il calcio è strano. Ed è un dovere di chi vuole bene alla maglia amaranto, adesso, sostenere i ragazzi di Fossati, autori di ben otto risultati utili consecutivi, prima di questa dolorosa battuta d’arresto.
A Bagno di Gavorrano la squadra amaranto ha perso contro una formazione, se non più forte, sicuramente più in forma o comunque più lucida. Il Folgav, inoltre, ha saputo sfruttare al meglio le dimensioni ridotte del proprio terreno di gioco, sul quale il Livorno ha invece sofferto. Il gol che ha risolto il match, messo a segno da Ampollini, è maturato da un’ingenuità del portiere Facchetti, che in molte altre occasioni si è ben distinto, ma sarebbe sbagliato addossare a lui ogni responsabilità. Il Folgav ha vinto perché ha giocato meglio. Nel calcio, a volte, capita.

La domanda, diceva l’indimenticabile De Crescenzo, autore di una tivù che non c’è più, sorge spontanea: tutto ciò vuol dire che il Folgav è più forte del Livorno? Forse sì, forse no. La risposta non è scontata. Si potrebbe dire di sì, ma il calcio è un gioco strano. E’ una disciplina sportiva in cui tante situazioni, anche momentanee, possono influire sul risultato finale. Se non fosse così, non sarebbe il gioco più bello del mondo. Per questo dobbiamo accettare la sconfitta e saper ripartire, ben sapendo che iIl cammino del Livorno, adesso, è decisamente in salita.

A sette turni dalla fine del campionato il Livorno ha cinque punti dalla prima e tre squadre davanti: il Folgav capolista, la Pianese e il Grosseto. E’ chiaro, a questo punto, che se prima la corsa al vertice dipendeva dal proprio rendimento o soprattutto da quello, adesso il Livorno, per tornare in corsa, deve sperare in qualche passo falso delle altre contendenti, o meglio sull’indiretto aiuto di altre squadre, a cominciare ad esempio dalla Sangiovannese, la squadra più in forma del momento, che nel prossimo turno ospiterà il Folgav. Se i valdarnesi dovessero fermare la prima della classe, i giochi potrebbero senz’altro riaprirsi, fermo restando che da ora in poi non va sprecato neanche un colpo.

Ma vi è di più. Fra tre turni la Pianese dovrà far visita al Grosseto. Se le daranno di santa ragione. Il segreto è farsi trovare col passo giusto, pronti a sfruttare ogni défaillance avversaria. Solo così gli amaranto, nelle prossime settimane, potranno dire la loro. Anche perché da qui alla fine del campionato assai difficilmente le tre che precedono il Livorno, ossia Folgav, Pianese e Grosseto, vinceranno o faranno sempre risultati utili ed importanti. Non ci saranno solo gli scontri diretti ma anche quelli con le squadre che seguono il quartetto di testa e che magari ambiscono ad entrare nei playoff, quelli con le squadre in forma o contro le formazioni pericolati decise a sputare sangue, e così via. Insomma, da qui alla fine, per nessuno il tappeto sarà solo e soltanto di rose senza spine.

Il Livorno, è chiaro, è chiamato a fare meglio delle altre in questi ultimi sette turni. Su questo non ci piove. Sono ventuno punti in palio. Il Livorno dovrà farne almeno diciassette, e sperare in un rallentamento di chi lo precede, se vuole arrivare a giocarsi il primato. L’esempio di come la squadra dovrà comportarsi ce lo ha offerto, in queste ultime settimane, il Grosseto. I maremmani erano a quattro punti dagli amaranto. Con un po’ di fortuna, altro fattore essenziale, ma soprattutto con grinta e determinazione, adesso sono un punto davanti agli amaranto.

Per giocarsela, però, il Livorno deve dare l’anima e crederci fino in fondo. I giocatori devono estraniarsi e vedere solo l’obiettivo finale. I conti si inizieranno a fare nella seconda metà di aprile. Nel frattempo, nessun proclama, nessun inutile abbattimento, nessuna depressione. Il calcio a volte offre storie incredibili che nessuno credeva possibile. Sostenere i ragazzi in maglia amaranto e il loro mister, in questa fase, è l’unica cosa che conta davvero. Il resto è vita.