Sofferenza e gioia

21.04.2018 20:01 di  Chiara Lucchesi  Twitter:    vedi letture
Sofferenza e gioia
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© foto di Federico De Luca

Livorno - Si sa. Chi ama il Livorno e i suoi colori, deve essere pronto a soffrire. Sempre. A volte però la sofferenza è il preludio alla soddisfazione e questo è quello che è successo oggi contro l’Arzachena. La partita si era messa su binari più che buoni; Doumbia prima e Valiani dopo sembravano avere messo l’ipoteca sul match che appariva a quel punto in discesa. Ma nei thriller l’imprevisto è sempre dietro l’angolo ed ecco che i padroni di casa accorciano le distanze nel primo tempo e nel secondo portano il risultato in parità. Il sangue dei tifosi labronici si è gelato nelle vene anche perché le notizie che arrivavano da Siena non erano delle migliori. La Robur vinceva contro il Cuneo e se fosse finita così avremmo avuto due squadre a pari punti in testa alla classifica. Il calcio poi è stupendo e in un alternarsi di emozioni le partite devono arrivare al 90esimo. Ecco che sul campo dell’Arzachena si infortuna Mazzoni (al quale facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione) e si pensa all’ennesima beffa. Verso la fine,però, il Livorno si fa vedere in avanti, capitan Luci fa partire un missile e la palla si insacca alle spalle del portiere sardo. Ancora pochi minuti con le orecchie tese a sentire cosa succede a Siena ed ecco il fischio dell’arbitro. Le prime della classe vincono i rispettivi incontri ma adesso mancano solo due partite e il Livorno può farsi forte di due punti di vantaggio e degli scontri diretti a favore. Ancora 180 minuti di sofferenza per il popolo amaranto da vivere fino alla fine. Perché il calcio è lo sport più bello del mondo.